
Ah quei gran furbacchioni dei francesi!
Oggi vi proponiamo un dolce originario della zona di Bordeaux.
Stiamo parlando dei CANNELÉ ,nel nostro caso… alla fava di Tonka!
Morbidi, umidi profumati e con una crosticina esterna croccante che si contrasta alla perfezione con il loro interno.
Se non conoscete le fave di Tonka vi consigliamo di provarle.
Ricordano molto i datteri, per la loro forma larga ed allungata.
Il loro sapore è un mix di vaniglia, anice stellato e liquirizia, si consumano grattuggiate, proprio come la noce moscata… Ma fate attenzione, meglio non eccedere con le dosi perchè il loro profumo (e non solo!) vi potrebbe letteralmente stordire.
Per la realizzazione di questi dolcetti abbiamo utilizzato l’apposito stampo che potete trovare nella nostra vetrina Amazon.
Grazie alla scanalature di questo stampo,la superficie dei dolci risulta scura e quasi caramellata, rendendoli così unici ed irresistibili.
Ma non perdiamo tempo e passiamo alla ricetta, pronti?

Ci serviranno 130g di farina 00, 450 ml di latte, 200 g di zucchero semolato, 60 g di zucchero di canna, 55 g di burro, 40 ml di rum scuro, 10 g di fave di Tonka, 10 g di cacao amaro, 2 uova, 1 tuorlo e 2 g di sale.
Lasciamo ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Nel frattempo grattuggiamo le fave di tonka.
Fate attenzione a non esagerare con le quantità: si rischia di ottenere un dolce troppo amaro.
Trasferiamo il burro insieme alla polvere di fave di Tonka e agli zuccheri in una ciotola e lavoriamo il tutto con una frusta.
Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, uniamo le uova, i tuorli, il rum scuro, il sale, la farina e il cacao in polvere.
Scaldiamo lentamente il latte fino a raggiungere i 60°C e incorporiamo al composto.
Copriamo il contenitore con la pellicola e lasciamo a riposo in frigorifero per almeno 12h.
Trascorso questo tempo trasferiamo l’impasto nello stampo per cannelé, riempiendo gli spazi per tre quarti. Inforniamo a 210/220°C per circa 30-35′.
Lasciamo raffreddare completamente prima di sformare.
Buon assaggio.
A presto.
Vero e Tati
